La collana “Libri da Scrivere”, edita in numerose lingue, fra cui l’italiano, si basa su un’idea originale della casa editrice Austeria, volta a omaggiare soggetti e tematiche particolarmente significativi della cultura in senso lato, tramite un sapiente dosaggio di foto, citazioni e pagine “da scrivere”, a disposizione dell’immaginazione del Lettore. Detto così viene da pensare a un invito un po’ bizzarro a fare uso della propria fantasia concedendosi finalmente il lusso di affi dare a una casa editrice il fatto di un’aspirazione mai nata.
“Libri da scrivere” è di fatto un luogo dove la memoria è sempre in primo piano, ma è anche il posto dove (non a caso, il termine) si realizza – terzo al mondo – un desiderio a lungo rincorso, quello di esserci materialmente a testimoniare tradizioni e cultura ebraiche, ma non solo. (…) progetto unico e originale, il Libro da scrivere, un taccuino ed insieme una raccolta di citazioni e fotografi e che è praticamente un vero e proprio marchio della casa editrice. (Marilena Toscano, dall’articolo apparso il 1 novembre 2022 sul quotidiano “La Sicilia”).
L’iniziativa editoriale, di cui Austeria detiene i diritti d’autore, si sta allargando dunque anche al mercato italiano, per il quale sono stati pubblicati, “Roma ebraica” e “Cracovia” mentre è prevista a breve la pubblicazione di “Trieste” a cura di Salvatore Esposito. Quest’ultimo volume, che segue il precedente “Triest”, curato da Joanna Ugniewska, si rivolge a un pubblico italiano e italofono e in qualche modo lo integra e ne amplia lo spettro, per ciò che concerne il campo d’azione (Gillo Dorfl es, Giorgio Strehler, Lelio Luttazzi), l’epoca a noi più prossima (Rumiz, Covacich, Morris, Brussell, Pahor, Jancar) senza tralasciare apporti polacchi (Joanna Ugniewska stessa, ma anche Jelenski, Gmyz, Kraszewski…).