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Morawiecki al Forum Economico di Karpacz: “nei momenti di crisi l’Unione Europea deve poter decidere velocemente”
L’ospite speciale del forum economico in corso in questi giorni a Karpacz è il primo Ministro Polacco, Mateusz Morawiecki e il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala. Durante il dibattito d’apertura Mateusz Morawiecki ha fatto riferimento alla politica energetica dell’Unione Europea. “La visione della politica energetica dell’UE, dopo l’aggressione della Russia contro l’Ucraina, è saltata. Occorre trovare nuove soluzioni che ci permetteranno di opporci alla politica aggressiva della Russia. Sono grato alla Repubblica Ceca per avere visioni simili alle nostre. Continueremo a lavorare insieme su questi temi chiave con la Repubblica Ceca e con l’intero gruppo di Visegrad” ha dichiarato Morawiecki. Il primo ministro polacco ha fatto cenno alle misure adottate dalla Commissione europea per limitare l’impatto della crisi causata dalla aggressiva politica della Russia. “Stiamo vivendo uno shock in tutta Europa. Attualmente l’UE dispone di strumenti normativi del tutto inadeguati rispetto alla nuova situazione geopolitica in Europa. Il problema di Bruxelles è la velocità di reazione. La Commissione europea sta agendo troppo lentamente. Per questo motivo, Polonia e Repubblica Ceca chiedono una riforma di questo sistema. Dal punto di vista economico l’Unione ha un grande valore, ma nei momenti critici la velocità è fondamentale” ha concluso Mateusz Morawiecki.
Pawel Kowal: con l’Ucriana in Europa avremo le stesse dinamiche di crescita?
Durante il Forum Economico a Karpacz in uno degli incontri dedicati allo sviluppo dell’Europa centrale e al suo futuro ha partecipato l’eurodeputato polacco Paweł Kowal e il presidente dell’Ufficio Nazionale di Statistica (GUS), Dominik Rozkrut. Il presidente di GUS ha citato i dati che mostrano un aumento del PIL dei Paesi dell’Europa centrale di circa 200% dal 1995 fino al 2021. Paweł Kowal ha fatto riferimento alla presentazione di Dominik Rozkrut. “Non sono convinto da questi dati perché non includono l’Ucraina. La chiave è vedere e confrontare l’Europa centrale e orientale fra 20 anni, ma con l’Ucraina nell’Unione Europea. Indispensabile sarà verificare se manterremo le stesse dinamiche di crescita degli ultimi anni. L’Europa centrale si sta sviluppando bene, ma non possiamo accettare le voci di alcuni politici che siamo in grado di affrontare tutti i problemi da soli. Abbiamo bisogno dell’Occidente, soprattutto quando si tratta di sicurezza”. Paweł Kowal ha anche fatto riferimento alle aspirazioni imperiali della Russia. “La Russia come impero crollerà, così come qualsiasi impero nella storia. L’URRS è il passato ed è impossibile tornarci. L’Ucraina fa parte dell’Europa centrale e occidentale” ha concluso Paweł Kowal.
Jarosław Kaczyński: l’Europa va bene come mercato ma non come valori
Jarosław Kaczyński è uno degli ospiti del Forum Economico a Karpacz durante il quale ha partecipato ad un dibattito dedicato alla visione della politica del partito Diritto e Giustizia (PIS). Kaczyński ha sottolineato che la tradizione polacca è di natura repubblicana. Il leader del PIS ha fatto riferimento alla politica di alcuni Paesi dell’Unione Europea. “È un grave errore dell’Occidente abbandonare la cultura cristiana. La civiltà cristiana è la più benevola del mondo, quindi va difesa e noi ci sforziamo per mantenerla”. Secondo Jarosław Kaczyński, ci sono differenze culturali significative tra la Polonia e l’Occidente, rappresentato dall’Unione Europea. “Ne eravamo consapevoli, ma la Polonia degli anni ’90 era uno stato del tutto incompetente. L’UE porta con se molti aspetti positive come, il mercato comune, la possibilità di libera circolazione del capitale. Eravamo consapevoli di queste differenze culturali, ma la decisone di entrare nell’UE era una decisione realistica e necessaria per la Polonia. Non volevamo invece assorbire gli elementi culturali dell’Occidente. Per questo motivo ci opponiamo a qualsiasi tentativo di imporci questi altri valori. L’unione economica ci ha aiutato, ma nell’Unione si applica la regola del più forte. Grazie a questo la Germania sta attuando i suoi piani neoimperiali. Lo scopo della Germania e di impedire alla Polonia di raggiungere lo stesso livello di sviluppo. Non vogliamo costruire una nuova cultura, vogliamo che quella vecchia fiorisca” ha concluso Jarosław Kaczyński.
Presidente PFR: se non arriveranno gli attesi fondi europei siamo pronti ad emettere obbligazioni
Durante la discussione al Forum economico a Karpacz, Paweł Borys, il capo del Fondo di sviluppo polacco (PFR), ha sottolineato che i fondi dell’Unione europea per l’attuazione del Piano nazionale di ricostruzione (KPO) dovrebbero essere trasferiti alla Polonia. Borys ha aggiunto che se la Polonia no riceverà i fondi del Recovery Fund dovranno emettere obbligazioni per finanziare gli investimenti. Ha poi sottolineato che la legge di attuazione di KPO indicava che PFR aveva l’obbligo di ottenere finanziamenti per l’attuazione dell’investimento nel Piano. Il presidente ha ricordato che il denaro ricevuto dall’UE può essere utilizzato entro la fine dell’anno 2026, quindi i processi di investimento dovrebbero essere attuati nei prossimi mesi. Borys ha ammesso che i dati recenti indicano un aumento degli investimenti privati, ma il settore pubblico sta rallentando. Poi ha aggiunto che tutti i programmi lanciati (compresi i fondi dai programmi governativi, dalla politica di coesione dell’UE e KPO) possono causare che il valore di questi investimenti nel prossimo anno aumenterà di 30-40 miliardi di zloty, che aumenterà il tasso di crescita del PIL di oltre 1 punto.
Wroblewski: L’Europa sia produttivamente indipendente
Uno degli ospiti del Forum Economico a Karpacz è stato Bartłomiej Wróblewski, deputato del partito Diritto e Giustizia (PIS) e Presidente della Commissione Speciale per la Deregolamentazione. Durante il dibattito dedicato alla sicurezza nell’era della globalizzazione ha dichiarato: “l’Occidente ha capito che è stato un errore lasciare che la Cina diventasse la fabbrica del mondo. Ciò è stato particolarmente visibile durante la pandemia. La mancanza di produzione interna può avere gravi conseguenze per il nostro sviluppo. Bartłomiej Wróblewski ha sottolineato la necessità di preservare alcuni rami dell’economia nell’Unione Europea. La Polonia e l’Europa devono ora tutelare i propri interessi e non solo farsi guidare dal prezzo più basso. Pur realizzando la trasformazione ecologica nell’UE, dobbiamo tuttavia preservare i rami dell’economia che ci permettono di essere indipendenti. Intendo, ad esempio, il salvaguardare e non chiudere le centrali nucleari, o il mantenimento delle miniere di carbone in Polonia, che in una situazione di crisi consentirebbero ad una indipendenza energetica” ha concluso il deputato Bartłomiej Wróblewski.