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“Abbiamo intenzione di realizzare un miracolo economico durante e dopo la guerra con la Russia. L’aggressore deve pagare per un attacco fatto senza essere stato provocato. La Polonia, insieme all’Italia, aiuterà a ricostruire la regione di Donetsk”, ha dichiarato ieri il primo ministro ucraino Denys Shmyhal a una conferenza nella città svizzera di Lugano. Il ministro ha presentato una mappa con “proposte” per la ricostruzione delle regioni devastate dell’Ucraina da parte dei Paesi interessati. Shmyhal ha anche ribadito che la principale fonte di finanziamento per la ricostruzione postbellica dell’Ucraina dovrebbe essere costituita dai fondi confiscati alla Russia e agli oligarchi russi. Secondo i calcoli ucraini, sono stati congelati 300-500 miliardi di dollari di beni russi e ha stimato in 750 miliardi di dollari il costo della ricostruzione dell’Ucraina. Inoltre, i partecipanti a una conferenza internazionale nella città svizzera di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina, al termine dell’incontro, hanno delineato sette principi per la ricostruzione del Paese. Tra questi, l’attenzione alle riforme interne, al rispetto della legge, allo sviluppo sostenibile e alla partecipazione democratica della società ucraina. Infine, è stata sottolineata l’esigenza di uno sviluppo sostenibile, affermando che nel processo di ripresa l’Ucraina deve essere ricostruita integrando le dimensioni sociale, economica e ambientale. “La Polonia è pronta a svolgere un ruolo attivo nella ricostruzione postbellica del Paese. Rendiamo omaggio ai difensori dell’Ucraina”, ha dichiarato il vice primo ministro e ministro della Cultura Piotr Gliński.