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Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della morte di Karolina Lanckoronska. La donna è stata una delle figure più importanti della comunità polacca italiana, ambasciatrice della cultura, della storia polacca e mecenate delle arti. Per questo, ieri all’Istituto Polacco di Roma, è stato presentato un libro in forma di album intitolato “Karolina Lanckoronska. Al servizio della scienza e della Polonia” (Karolina Lanckorońska. W służbie nauki i Polski), che commemora la vita della professoressa. Gli autori del libro sono due borsisti di Lanckoronski, lo storico Wojciech Bilinski e Paweł Pencakowski. Lanckoronska nacque da una famiglia aristocratica nel 1898 a Buchberg am Kamp, in Austria. Studiò la storia dell’arte a Vienna e Leopoli. Durante la seconda guerra mondiale, iniziò a lavorare nella clandestinità, arruolandosi infine nell’esercito polacco (AK). Nel 1942 fu arrestata dalla Gestapo e imprigionata nel campo di Ravensbrück, dove insegnava la storia dell’arte. Dopo la guerra si trasferì in Italia, dove stabilì una cooperazione con il 2 Corpo polacco del generale Wladyslaw Anders. Aiutò oltre mille soldati a iniziare gli studi nelle università di Roma, Torino e Bologna. La donna polacca fu una delle promotrici e fondatrici dell’Istituto Storico Polacco nella Città Eterna, di cui divenne direttrice. Inoltre, ha sostenuto diverse istituzioni e finanziato borse di ricerca per i suoi connazionali. Nel 1994, pochi anni dopo la caduta del comunismo, ha donato alla Polonia una collezione d’arte raccolta da suo padre a Vienna, che include opere di Rembrandt. La donazione può essere ammirata al Castello Reale di Varsavia, al Castello del Wawel, alla Biblioteca Jagellonica, al Museo Nazionale, al Museo dell’Esercito Polacco o all’Accademia Polacca delle Arti e delle Scienze. Grazie alle sue attività a beneficio della cultura polacca, le è stata conferita la Gran Croce dell’Ordine della Polonia Restituta, la Croce al Valore e la Mater Nostra Est. L’aristocratica è deceduta il 25 agosto 2002 a Roma ed è ancora considerata, tra gli altri dal Direttore dell’Istituto Polacco, Łukasz Paprotny, come ambasciatrice della scienza e della cultura polacca a Roma.