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di Jordan Francesco Złamański
Come è oggi, dopo la lunga pandemia, l’interscambio industriale e commerciale tra l’ Italia e la Polonia?
L’interscambio commerciale tra l’Italia e la Polonia è sempre stato storicamente molto forte. In era pre Covid, quindi fino al 2019 – 2020, era arrivato ad un livello intorno ai 23 – 24 miliardi di euro, un relazione economica veramente molto significativa se pensiamo che questo volume è pari all’interscambio che l’Italia ha con Giappone, Canada e Brasile. Spesso in Italia c’è la percezione che la Polonia abbia ancora tanta strada da fare ma, in realtà è più stabile delle nazioni che ho citato prima. Nel 2020 l’interscambio italo-polacco è sceso a 21 miliardi, che comunque è una cifra molto considerevole e quest’anno ci sono di nuovo dei tassi di crescita dell’ordine del 7-8%. Noi ipotizziamo e pensiamo che si ritornerà ai valori pre Covid già quest’anno e continuerà a crescere anche l’anno prossimo.
Ora possiamo aspettarci una serena ripresa economica con relativa crescita o ci saranno ancora momenti difficili dovuti alla pandemia?
I dati macro economici che vediamo, ovvero i dati pubblici del governo polacco, dicono che c’è un rimbalzo positive dell’ ordine del 4 – 4,5%, che però è comunque più alto del rimbalzo negativo che è stato del 3%. Quindi in prospettiva pensiamo a una crescita sia qui, che in Italia. Il rilancio sarà trainato e guidato dai fondi del New Generation EU, che aumenteranno la possibilità di sviluppo della Polonia. Io sono positivo sul fatto che, al netto dei problemi legati ancora alle eventuali ondate pandemiche che speriamo non avvengano, la Polonia continuerà a crescere. Questi tre giorni del Forum di Karpacz lo confermano per la presenza, per la positività degli interventi e per il clima che abbiamo percepito riguardo agli scambi e al business.
Ci sono aziende italiane che abbiano deciso di investire in Polonia dopo la pandemia?
Sì, ci sono aziende italiane che nonostante la pandemia non hanno mai smesso di investire. Soprattutto nei settori industriali che seguiamo noi di Confindustria, come quello della meccanica, degli elettrodomestici e anche quello dell’aeronautica. Il settore automobilistico s’è fermato e anche quello aeronautico; il settore degli elettrodomestici ha invece continuato ad esplodere perchè, stando chiusi in casa, tutti hanno comprato elettrodomestici e le aziende polacche, che sono fornite da subfornitori italiani, hanno prodotto tantissimo. Secondo me quindi continuerà un micro trend nell’ambito degli elettrodomestici e dal nostro piccolo osservatorio continuiamo a ricevere richieste di aziende italiane che hanno finalmente capito le potenzialità della Polonia e per questo scelgono di venire ad investire in questo Paese, anche se naturalmente permane un po’ di incertezza sulle evoluzioni della pandemia. Ci sono stati inoltre grandi investimenti nel settore energetico, da parte di ERG, nel settore automotive da parte di Cromodora che sta costruendo degli impianti, quindi percepiamo che in Polonia ci sarà un ritorno importante di altre aziende italiane.