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“Żeby nie było śladów” (titolo internazionale “Leave no traces”) il film basato sul fatto realmente accaduto raccontato nel libro dal titolo omonimo di Cezary Łazarewicz ha avuto la prima internazionale ieri alla 78^ Mostra del Cinema di Venezia. La Polonia dei primi anni Ottanta è scossa dal caso di Grzegorz Przemyk, un ragazzo diciannovenne picchiato a morte dalla milizia. Il film ripercorre la storia di Jurek, amico di Przemyk, l’unico testimone del pestaggio che diventa il nemico numero uno dello Stato. Tutto l’apparato governativo autoritario, tramite servizi segreti, media e tribunali, cerca di manipolare i fatti e di convincere il ragazzo a cambiare la testimonianza. La sua vita, e quella delle altre persone coinvolte nel caso, inclusi i suoi genitori e la madre di Przemyk, Barbara, viene stravolta dalla pressione della politica. Il film solleva i temi importanti della libertà della stampa e della magistratura ma soprattutto, come dichiara Matuszyński, parla dell’importanza di rispettare i diritti umani a cominciare dalla libertà personale.
Polonia Oggi