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Piotr Adamczyk, il portavoce dell’unione degli aeroporti regionali ha comunicato che a causa della pandemia il settore aereo è in crisi. Secondo le stime del Consiglio internazionale degli aeroporti l’anno scorso gli scali europei hanno perso 30 miliardi di euro rispetto all’anno 2019, ovvero circa il 60% del fatturato. Nel 2020 gli aeroporti in Polonia hanno notato un calo dei passeggeri del 70%. Secondo ATAG (Air Transport Action Group) il numero dei passeggeri serviti nelle regioni nel 2019 ha contribuito al PIL polacco per 16 miliardi di euro ed ha aiutato a mantenere circa 100 mila di posti di lavoro, non solo negli aeroporti ma anche nei settori legati al trasporto aereo come ad.es. il turismo. Secondo il consiglio internazionale degli aeroporti la Commissione europea dovrebbe introdurre norme più efficaci e più flessibili sugli aiuti di Stato. Gli aeroporti dovrebbero avere la possibilità di ottenere la compensazione automatica per le spese sostenute fisse e tenere in allerta l’infrastruttura nel periodo delle restrizioni di viaggio. Artur Tomasik, il dirigente dell’unione delle compagnie aeree ha detto che dopo la crisi gli aeroporti in Polonia riprenderanno, però per garantire un livello di sicurezza adeguato dovranno investire. “Prendendo in considerazione le esigenze dell’investimento degli aeroporti regionali in Polonia risulta che il valore totale dei progetti necessari nel settore della sicurezza e della protezione, dello sviluppo del traffico merci e della protezione dell’ambiente ammonta a circa 3 miliardi di zloty”, ha sottolineato Tomasik che ha aggiunto anche che il piano di ricostruzione europeo annunciato a maggio 2020 è un’occasione speciale per sostenere gli aeroporti regionali.