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Tomasz Kireńczuk ha affermato che al Festival di Sant’Arcangelo gli artisti hanno la possibilità di esporre le proprie opinioni riguardo alla contemporaneità, affrontandola in modo critico. Kireńczuk è un critico teatrale, drammaturgo e responsabile di progetti artistici; per molti anni è stato direttore per la programmazione del Teatro Nuovo Proxima di Cracovia. Fino al 2019 è stato prima portavoce e poi ha collaborato come direttore al programma del Festival Teatrale Internazionale Dialogo a Wrocław. La settimana scorsa è stato nominato nuovo direttore artistico per gli anni 2022-2024 del Festival di Sant’Arcangelo, uno dei più importanti festival teatrali italiani, di cui quest’anno vi sarà la 51esima edizione, nell’omonima città. Questo evento annuale, famoso a livello europeo, è collegato all’arte di ricerca, di sperimentazione, moderna, impegnata socialmente e politicamente. Le parole alla base del programma di Kireńczuk sono quattro: rethink, rebuild, react, resist. Il festival secondo lui deve essere attento, sensibile, empatico, un punto di incontro interessato alle sfide dell’ambiente circostante ed alle periferie del dibattito pubblico, un luogo dove integrare ed includere tutti gli spettatori e la popolazione locale. In questo periodo caratterizzato dalla pandemia, Kireńczuk ha ricordato che l’arte è entrata in stretto contatto con la vita quotidiana, aggiungendo che bisogna pensare a rendere meno precaria la vita lavorativa degli artisti, più giusta, più equa, anche dal punto di vista economico, con soluzioni reali. Il fatto di doversi trasferire in Italia lo incuriosisce e lo motiva a conoscere la cultura e la creatività al di là dei confini.
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