Viaggiando in Italia, si può godere di un’enorme varietà di paesaggi e di una grande ricchezza di diverse culture locali, fatto che porta un sicuro piacere a chi viaggia nel Bel Paese. Questa volta la strada ci ha portato da Varsavia attraverso Innsbruck, Brennero, dintorni del Lago di Garda, Parma, Bologna, Firenze, fino alla piccola città di Volterra, che si trova nel cuore della provincia di Pisa. L’intero viaggio è durato 17 ore, con la maggior parte dell’itinerario su autostrade e poi da Firenze solo strade locali.
A Volterra si arriva risalendo pittoreschi tornanti e attraversando interessanti borghi. Vale la pena andarci in macchina perché arrivarci con i mezzi pubblici da entrambi gli aeroporti più vicini, Pisa e Firenze, è piuttosto complicato, anche se possibile con un po’ di buona volontà. Tuttavia spostarsi in auto in tutta la Toscana regala infinite opportunità per conoscere al meglio questa regione.
La diversità del paesaggio toscano è il suo enorme vantaggio. I massicci montuosi dell’Appennino toscano dominano nella parte settentrionale della regione, da Carrara, città nota per i famosi giacimenti di marmo, ad Arezzo. La Toscana meridionale è contrassegnata da un paesaggio delicatamente ondulato, ricco di estese aree agricole, con una predominanza di vigneti e ulivi. Alcune fattorie sono state adattate riconvertite in alberghi. I visitatori che soggiornano lì possono godere di un paesaggio eccezionalmente armonioso perché queste colture, se condotte su larga scala, occupano spazi davvero enormi, unificando il paesaggio. A volte i filari di viti o ulivi si perdono all’orizzonte. A volte in lontananza si possono vedere le torri delle chiese o piccoli borghi immersi nel verde. Negli agriturismi, solitamente si può acquistare vino o olio locali. Il prezzo non è necessariamente basso, ma la qualità di questi prodotti ne giustifica l’investimento. La Toscana offre uno dei migliori oli d’oliva al mondo che profuma di erba fresca e vini pregiati. Siamo stati sedotti dal vino bianco Vernaccia di San Gimignano e dal rosso Morellino di Scansano, così come dal famoso Chianti e dal delizioso Vermentino.
Vale la pena andare in Toscana non solo per gli splendidi paesaggi, il buon del vino o l’aroma del suo olio, ma anche per l’alabastro. Pochi sanno che l’alabastro si trova anche in Polonia nel voivodato Precarpazi. Neppure noi lo sapevamo. La bellezza dell’alabastro l’abbiamo incontrata nella città di Volterra. L’alabastro è un eccellente materiale scultoreo. Scaffali di negozi e gallerie locali sono pieni di numerose figurine, ciotole, scatole, saliere, mulini e mortai. Attrae con la sua struttura e un qualcosa che fa pensare alla “morbidezza della pietra”. Una piacevole sorpresa è il suo prezzo, che incoraggia l’acquisto. Inizialmente, eravamo scettici sulla possibilità di acquistare più articoli, che alle vetrine dei negozi sembravano tipici souvenir. Si è scoperto, tuttavia, che hanno una grande usabilità: sono realizzati accuratamente, resistenti e funzionali. E aggiungiamoci che sono prodotti in laboratori manualmente, anche se con l’uso delle tecnologie moderne. Come nota personale possiamo dire che dopo averli scartati a casa sono diventati oggetti unici di uso quotidiano dalla nostra Toscana.
Volterra è una città di particolare importanza per la cultura di questa regione. Era uno dei centri più importanti dell’antica Etruria e le sue costruzioni più antiche risalgono al VI secolo a. C. Fino ad oggi sono visitabili i resti delle mura e di tanti edifici etruschi. La città è situata su una collina circondata da mura medievali. Ai loro piedi si trovano le rovine del teatro romano, dove si svolgono ogni giorno concerti, spettacoli teatrali e spettacoli operistici. Nel 2015 sono stati scoperti i resti di un anfiteatro, un’antica arena simile al Colosseo romano. La nostra attenzione è stata attirata sul fatto che Volterra mantiene una normale quotidianità di vita sociale. La presenza dei turisti non è troppo impattante e le attività economiche della città non sono state rovinate dal turismo.
Ci sono molti luoghi in questa parte d’Italia che devono essere visitati. Seguendo le raccomandazioni di guide e portali turistici, siamo andati a San Gimignano. È un borgo straordinario, dove non sono stati conservati solo i contorni medievali degli edifici, ma anche le sue forme con alte torri sui tetti, come simbolo del prestigio degli abitanti. Alcuni dicono che San Gimignano era una “Manhattan medievale”, ma siamo dell’opinione che Manhattan sia San Gimignano moderno. È importante venire qui anche per la collezione di dipinti rinascimentali raccolti nel Palazzo Comunale e le preziose collezioni ospitate dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e dal Museo Archeologico. Si può anche prendere in considerazione di visitare il Museo della tortura, ma trovare un parcheggio nella zona è già abbastanza tortura…
Ciò che merita particolare attenzione è la fortezza medievale di Monteriggioni, dove gli edifici non hanno ancora attraversato le mura difensive. L’insediamento è circondato da fortificazioni in pietra con quattordici torri sottili visibili da lontano.
Siamo rimasti colpiti dal sentiero del Chianti con vigneti e insediamenti tra i campi, sui pendii ripidi. Ammirazione suscita il modo in cui la popolazione locale si è adatta a questa zona difficile per la coltivazione, mantenendo i suoi valori naturali.
Siamo poi rimasti incantati dalla microscopica città di Murlo. Mantenuta con cura, con vasi pieni di fiori, ma durante il giorno completamente deserta. Forse si ravviva nel momento in cui gli italiani di solito si incontrano per l’aperitivo serale, celebrando una cena conviviale?
Siamo riusciti ad attraversare molte città, borghi e fattorie scoprendo i piaceri inaspettati. Per molto tempo ricorderemo il gusto dei pomodori ripieni che abbiamo mangiato alla Fattoria di Radi. Siamo stati affascinati dal fresco formaggio pecorino toscano nella piazza principale di Greve in Chianti, e lo spritz pomeridiano era perfetto a Loro Ciuffen, vicino a una scarpata di roccia con una cascata. E sebbene sia deplorevole che in questo viaggio inevitabilmente abbiamo omesso tanti luoghi belli e nascosti, siamo già tentati dalla prospettiva del ritorno e dalla sensazione che ne vedremo molti di più. Dopotutto i piaceri vanno centellinati nel tempo per essere apprezzati più a lungo.
foto: Maciej Czarnecki