A tutti a volte succede di passare una giornataccia, in cui non abbiamo voglia di fare niente e il mondo intorno a noi diventa insostenibile e brutto. Quando mi è capitata una giornata del genere, ho pensato al modello più brutto di tutte le Ferrari. Quindi andiamo avanti e facciamola fi nita! Una forte aspirante per questo titolo potrebbe essere la 410 SA del 1956, una Ferrari con ali Cadillac, terribile!
Fortunatamente l’azienda ha rapidamente abbandonato questo modo di compiacere la clientela americana. Non sono neanche tanto belli i modelli Mondial degli anni Ottanta, così come la Dino 308 GT4 del 1973, anche se è riuscita ad affascinare lo stesso il re del rock and roll Elvis Presley. L’auto è sopravvissuta fino ad oggi ed è esposta al Museo dell’Auto di Graceland. Parlando di Elvis, ricordiamo che l’altra sua auto italiana era la De Tomaso Pantera del 1971 che il Re ha personalmente e letteralmente fucilato quando ostinatamente non voleva mettersi in moto. Qui a parte alcuni bizzarri prototipi Ferrari, il nostro ”Elenco dei modelli brutti” avrebbe potuto essere chiuso [abbastanza bene visto gli oltre 150 modelli usciti negli ultimi 70 anni] se non fosse stato per la F50 del 1995, è questa la macchina che vince o, se preferite, perde la classifica. Per alcuni la F50 che avrebbe dovuto coronare i 50 anni di storia della Ferrari, era uscita troppo presto ovvero due anni prima dell’anniversario ma altri pensano che fosse uscita troppo tardi perché la produzione di redditizi modelli multiserie ne ritardò di due anni la messa in produzione. Un approccio un po’ strano per festeggiare un compleanno, vero?
L’auto il cui ideatore e promotore principale era il figlio di Enzo Ferrari, Piero, sarebbe diventata una degna erede dell’iconica F40. L’auto doveva essere una dimostrazione e una conferma delle capacità tecnologiche e dei risultati ottenuti dalla Ferrari in pista.
Partendo da una costruzione a guscio fatta dai compositi della carrozzeria e terminando con un serbatoio in gomma riunendo per quanto possibile le soluzioni testate in Formula 1; in pratica è stata creata un’auto di F1 che poteva essere guidata su strade ordinarie.
Pininfarina, o meglio il suo designer Pietro Camardella, ha dovuto adattare la forma della carrozzeria alle tecnologie utilizzate e alle esigenze di guida delle vetture designate dai responsabili di progetto. Quindi, questa forma ondulata è stata bucherellata con numerose prese d’aria circolari e i necessari, enormi spoiler da incubo. L’ostentato, il che probabilmente era intenzionale, nell’occasione è diventato insistente il che probabilmente non era stato pianificato. Tuttavia, si trattava di una vettura estremamente veloce che aveva una grande aderenza sulla strada, aveva per l’epoca una potenza di 514 cavalli, anche se sembrava che fosse stata puntata esattamente dallo stesso numero di calabroni. Tutte queste carenze estetiche erano compensate dal suo carattere sportivo: da zero a cento in 3,7 secondi, agile, senza precedenti, era come la divinità di Napoli, Diego Armando Maradona, uno dei primi proprietari della F50, anche se il vero primo acquirente è stato un altro campione, Mike Tyson.
Attenendosi al principio del fondatore Enzo Ferrari secondo cui nel mercato dei beni di lusso la domanda deve sempre superare l’offerta, è stata annunciata la produzione di 350 pezzi. Tuttavia di F50 ne è uscita una in meno dalla catena di montaggio. Chi sia rimasto privo dell’auto ordinata è un segreto aziendale e… di un cliente sfortunato. Tutte le 349 vetture sono state vendute ad acquirenti accuratamente selezionati anche prima dell’inizio della produzione e oltre alla lista ufficiale, sono state prodotte anche altre 6 vetture ordinate dal Sultano del Brunei, e allora a tali clienti non si può dire di no.
La Ferrari è in grado di combinare tecnologia avanzata e prestazioni eccezionali con bellissime linee di carrozzeria. Nel caso della F50 però, questo non è riuscito, l’auto nel tempo non si è affinata, purtroppo non si è trasformata da brutto anatroccolo in un dignitoso cigno, anche se… Presumo che la maggior parte dei nostri lettori abbia visitato la laguna di Venezia [altrimenti, fatelo subito, ma vi prego non una di quelle gigantesche navi da crociera!], ma quando vi chiedo chi ha visitato il centro di questa meravigliosa città in auto, sicuramente non vedrò alcuna mano alzata. Questo non può succedere, a meno che non conosciamo un uomo di nome Livio de Marchi. L’artista veneziano ha costruito a mano una replica in legno della F50, che poi ha fatto galleggiare sul Canal Grande sconvolgendo tutti. Così una macchina il cui profilo è associato con l’onda ascendente e discendente, e nella versione con il tetto rimosso è chiamato ”barchetta” ovvero barca piccola ma ha trovato il suo posto ideale nel paesaggio locale.
Canticchiando sotto il mio naso „Always look on the bright side of life” di Monty Python, sono giunto alla conclusione che oggi la F50 attirerebbe certamente meno attenzione se non fosse… semplicemente una Ferrari rossa.
In conclusione ecco una breve lista delle auto di cui gli italiani non sono fieri e a parte i SUV ”diversamente belli” che hanno recentemente prodotto, abbiamo un’Alfa Romeo Arna [1983] acclamata come la più brutta Alfa di tutti i tempi, Lamborghini Silhouette [1976] che fortunatamente scomparve rapidamente dal mercato, Maserati 5000 GT Touring [1966], diverse copie personalizzate erano tanto lussuose quanto brutte. Lancia Beta Trevi [1980], un aspetto da incubo non è tutto, la stampa inglese ha chiamato il suo cruscotto ”formaggio svizzero”. Il re non incoronato di questo elenco vergognoso è tuttavia la Fiat Multipla I [1997], guardandola i nostri occhi semplicemente soffrono. A proposito, chiedendo perdono, saluto l’amichevole Multipla Club Polonia.
Il modello in scala 1/18 qui presentato è un prodotto dell’azienda italiana Bburago. A causa di quanto scritto sopra, non stavo cercando un’opzione migliore. La Bburago non era sinonimo di buona qualità, anche se devo ammettere che da quando hanno riacquistato la licenza per produrre modelli Ferrari ci stanno lentamente lavorando.
Anni di produzione: 1995-97
Esemplari prodotti: 349 + 6 pezzi
Motore: V-12 65°
Cilindrata: 4698 cm3
Potenza / giri: 514 KM / 8500
Velocità massima: 325 km/h
Accelerazione 0-100 km/h (s): 3,6
Cambio: 6
Massa: 1230 kg
Lunghezza: 4480 mm
Larghezza: 1986 mm
Altezza: 1120 mm
Interasse: 2580 mm
foto: Piotr Bieniek
traduzione it: Karolina Wróblewska