Amore al gusto di pasta

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L’articolo è stato pubblicato sul numero 79 della Gazzetta Italia (febbraio-marzo 2020)

Questo testo è una descrizione soggettiva di osservazioni, un elenco di esperienze, sensazioni e immagini memorizzati. L’essenza di ciò che ho da dire sull’Italia, la sua cultura e la sua gente. Una specie di foglio di diario che strappo per condividere con voi. 

Justyna Czerwonka

L’amore può nascere ovunque, inaspettatamente, per impulso. Ricordo il mio amore a prima vista, il mio amore per l’Italia e ci rimango fedele. Giugno 2016, il mio primo viaggio in Italia. Il progetto mensile SVE in Puglia, incantevoli dintorni di Bari. Ricordo ancora la brezza calda quando sono scesa dall’aereo. Penso che sia stato allora che ho capito quanto sia relativo il tempo. Da un lato è stato un mese ricco di esperienze. Dall’altro è passato così in fretta che ho iniziato subito a pensare di tornare in Italia. È stato durante questo mese che ho cambiato i miei piani e ho deciso di studiare l’italiano. È iniziato così, non ci è voluto molto. Ho iniziato a studiare appassionatamente la lingua e la cultura italiana, conoscere e capire le persone. Più ho capito, più volevo sapere, più mi sono innamorata. 

Il mio carnevale è durato un anno

Nel frattempo ho visitato molte città. Roma eterna, i sapori di Napoli e poi la più esclusiva Milano. Ma per gli studi all’estero ho scelto Venezia. Quando ho scoperto questa città unica, ho riscoperto me stessa. Non dimenticherò mai quanto mi sono sentita coccolata dalla città fin dal primo giorno. Un giorno in cui sono andata ad accrescere la percentuale di persone che si perdono a Venezia. Tuttavia vale la pena perdersi qui perché a Venezia tutto ha un fascino unico. Strade strette tra antichi palazzi, dove si percepisce il segno della storia. Il suono rilassante delle gondole ormeggiate che colpiscono la superficie dell’acqua. Un caffè nel caffè Caffè Florian con vista sulla basilica. Le vicine isole di Murano e Burano. Il Festival del Cinema. Il tragitto con la linea 1 per vedere la bellezza del Canal Grande. Un percorso così pittoresco che non si può dimenticare. E di notte le sensazioni sono completamente diverse. A Venezia devi vedere sia i luoghi più affollati, conosciuti dai turisti sia lasciarti guidare lontano dal centro ed ascoltare il ritmo della città. Doverosamente cito anche il carnevale veneziano, perché Piazza San Marco è la sala da ballo più bella. Volti mascherati, costumi colorati. Indubbiamente, è un’esperienza straordinaria, emozionante. Per me, tuttavia, il carnevale non è iniziato a febbraio e non si è concluso dopo alcuni giorni. Il mio momento speciale a Venezia, colorato ed unico, è durato un anno. Il più bello che avrei potuto sognare. 

La Trinacria mi sorride

Innamorata di Venezia, sono andata in Sicilia. Spettacolare. Calda. Incantevole. Oserei dire che ora è un po’ mia. Mia perché mi sento molto vicina a questo posto. Il sentimento per la Serenissima rimarrà per sempre, però la Sicilia! Mi ha rubato il cuore senza dubbio. Storia ricca, carattere originale, cibo delizioso, panorami così belli che a volte penso di avere un vocabolario troppo scarso per descriverli. E non intendo raccontarli in dialetto. È semplicemente una lingua straniera per me. Tornando all’argomento, ciò che secondo me crea il clima e determina il desiderio di tornare sono le persone. Rumorosi, sorridenti, si godono la vita e la sicilianità. È contagioso. Questo è uno dei tanti motivi per cui mi piace tornare in Sicilia. Tutto è caldo, adorabile, gustoso e dolcemente pigro. Ci sono ancora diverse regioni d’Italia che mi mancano da vedere. Una mancanza che colmerò rapidamente, ma il Veneto e la Sicilia, grazie alle varie esperienze, hanno trovato un posto unico nel mio cuore.

Il caffè ha un sapore diverso

Ho speso la maggior parte dei soldi per gustare i sapori unici dei gelati. Sono irresistibili. Sono stata affascinata dalla cultura alimentare italiana. Un’aura magica accompagna il cibo. Mi piace immergermi in esso, sentire che la cena con gli amici si sta avvicinando. Non importa se a casa o in città, l’importante è stare insieme. Nell’aria si sente l’odore dei piatti, puoi sentire le risate degli amici, il suono dei tavoli apparecchiati. Ogni giorno la stessa melodia: il ritmo italiano della giornata. Felice, familiare, amichevole. Il numero di persone aumenta ogni ora e il gusto è ancora più intenso. Dopo questo un caffè forte. E in Italia il caffè ha un sapore diverso.

Non manca nulla qui

L’Italia può sicuramente essere amata per la cucina a base di prodotti unici e architetture mozzafiato. Puoi ammirare la bellezza e la diversità del paesaggio, della letteratura e del linguaggio melodico. Nessun altro paese ha un’influenza così forte su tutti i sensi allo stesso tempo. Tuttavia, qualcosa che mi affascina di più e che suscita infinito affetto sono le persone. Tutti sorridono, il venditore ti chiede come stai, il cameriere ti augura una buona giornata, il vicino ti invita a cena. Vestiti alla moda, sorridenti, esplosivi, fiduciosi, attaccati alla famiglia e al loro luogo di origine. E quei gesti! Gli italiani usano il linguaggio del corpo alla perfezione. Qui tutto è vibrante di vita e nessuno ha fretta (a parte i milanesi). Insomma qui non manca nulla.

Uomo civilizzato  

Sono tornata in Polonia per un po’, ma non c’è giorno in cui non torno a pensare alla dolce vita. Le tradizioni e il carattere degli italiani sono sia un grande fascino che una forza dispotica a cui cedo sempre. L’Italia per me rimane sempre la stessa, invariata, bella, ma comunque così diversa. Questo è ciò che è più bello nei ritorni. L’Italia mi affascina, mi coccola, a volte mi intimidisce. E anche se viaggio molto, non solo in Italia, torno all’inizio, la fedeltà è importante nell’amore. Rimarrò fedele all’Italia per sempre. Ecco perché da sola mi sono ribattezzata “fake italiana”. La canzone di Toto Cutugno “L’italiano vero” la posso solo canticchiare. Qui, però, trovo conforto nell’aforisma di Henryk Sienkiewicz: “Ogni uomo civilizzato ha due patrie: la sua e l’Italia”. Ed io, come devota amante di letteratura, mi attengo molto a questo.

foto: Justyna Czerwonka