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Il Primo Ministro Mateusz Morawiecki, in accordo col Presidente della Repubblica Duda, ha risposto alle parole del Presidente russo Vladimir Putin in merito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, come promesso dal Capo di Gabinetto della Polonia Krzysztof Maria Szczerski. Secondo il Capo di Stato della Federazione russa, l’origine della Seconda Guerra Mondiale sarebbe da attribuire alle decisioni prese agli Accordi di Monaco del 1938, in cui Germania, Italia, Francia e Inghilterra concessero alla prima di annettere territori dei Sudeti appartenenti alla Cecoslovacchia, rimarcando inoltre il ruolo giocato dalla Polonia nell’occupare il territorio slesiano dello Zaolzie. Ha inoltre negato gli scontri tra l’Armata Rossa e l’esercito polacco all’indomani dell’invasione sovietica. Infine, si è accanito contro l’allora Ministro degli Esteri polacco Józef Lipski, il quale avrebbe promesso un monumento a Hitler nel caso il dittatore avesse deportato gli ebrei in Africa, definendolo “un mascalzone e maiale antisemita”. “Le parole di Putin non erano dirette soltanto contro la nostra nazione, ma anche contro la Francia e l’Inghilterra in qualità di partecipanti all’Accordo di Monaco. La sua lama accusatoria è rivolta contro l’Occidente a detta sua corrotto, e la retorica dell’isolamento russo sta riemergendo. Questo risulterà un problema per tutti coloro che sperano in un riavvicinamento della Russia all’Europa”. E riguardo il 5° Forum Internazionale sulla Shoah indetto il prossimo 23 gennaio a Gerusalemme, e dove si attende l’intervento del Presidente russo, Szczerski ha detto: “Mi domando se gli organizzatori del Forum vogliono che l’incontro si tramuti in un’arena politica dove si gioca a interpretare la storia attraverso il revisionismo”. “Putin ha mentito sulla Polonia molte volte, e lo ha sempre fatto consapevolmente” sono state le dure parole di Morawiecki. “Non ci sono giustificazioni per i carnefici autori di crimini crudeli contro l’umanità e contro gli innocenti e i loro Paesi. Dobbiamo difendere la verità, in nome di un futuro migliore. Putin è consapevole che le sue accuse sono irreali. Non sono mai stati eretti monumenti a Hitler o a Stalin in Polonia, se non durante le occupazioni nazista e sovietica”. Venerdì l’ambasciatore russo in Polonia Sergej Andreev si è recato al Ministero degli Affari Esteri polacco, mentre il viceministro degli Affari Esteri di Polonia Marcin Przydacz ha dichiarato che le recenti dichiarazioni delle autorità russe dimostrano un tentativo di riportare alla luce il mito di Stalin, e di farlo entrare aggressivamente nell’immaginario collettivo russo”.
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