Gniezno, prima capitale della Polonia

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Al centro della regione della Grande Polonia (dal latino Polonia Maior, ossia più antica), circondata dai laghi Jelonek, Winiary e Świętokrzyskie, sorge la leggendaria città di Lech, il capo della tribù dei Polani, dalla quale avrebbero avuto origine i polacchi (non a caso chiamati anche lechiti). Gniezno fu la sede del potere della dinastia medievale dei Piast.

Spesso colpita da guerre e devastata da incendi, Gniezno non ha conservato intatta la memoria della sua storia più antica. Tra i simboli più importanti di questi luoghi ci sono la cattedrale, presso la quale furono incoronati 5 sovrani incluso il primo, Boleslao il Prode, e il Museo delle origini dello Stato polacco. Gniezno è importante anche per la storia della chiesa in Polonia. Fu infatti la prima sede arcivescovile del regno, a partire dall’anno 1000. Dal 1418 (con una breve interruzione tra il 1992 e il 2009) l’arcivescovo della città detiene anche il titolo di primate di Polonia.

La cattedrale ospita le spoglie mortali di sant’Adalberto, patrono del paese. Già vescovo di Praga alla fine del X secolo, Adalberto partì per la Prussia al fine di evangelizzare le tribù locali ma fu ucciso durante la sua missione. La leggenda narra che re Boleslao riscattò il suo corpo a peso d’oro e lo fece seppellire a Gniezno. Nel frattempo Adalberto venne canonizzato. Il primo santo della Polonia non è dunque un santo polacco.

Gniezno è disseminata di edifici di culto, tant’è che alcuni scherzano dicendo che, ovunque si tiri una pietra, si colpirà sempre un prete. Seconda alla cattedrale per importanza è la chiesa di San Giovanni Battista. La città di Gniezno sorge lungo la via dei Piast, un percorso che collega altre località storicamente importanti della regione, da Ostrów Lednicki, a Giecz, a Kruszwica e a Biskupin, la Pompei polacca. Le vestigia della città, risalente all’età del ferro, sono state conservante dalla pece.