Zamość è detta “Perla del Rinascimento”, “Padova del Nord” o anche “Città dei Portici” ed è sicuramente la più “italiana” delle città polacche, per lo meno nel suo aspetto architettonico. Il centro della città, fondata nella regione di Lublino nel Cinquecento e da allora rimasto pressoché intatto, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO nel 1992.
Zamość è nata per volontà (e con il denaro) dell’etmano Jan Zamoyski ed è stata progettata dall’architetto italiano Bernardo Morando. Morando ricevette un’opportunità unica da Zamoyski, quella di creare dal nulla un intero centro urbano, architettonicamente perfetto, omogeneo nello stile, che combinasse armoniosamente funzioni amministrative, accademiche, culturali e difensive. Secondi i principi dell’Umanesimo sulla perfezione del corpo umano, Morando la creò a immagine e somiglianza dell’uomo. La testa e il cervello erano il Palazzo Zamoyski; la spina dorsale la via Grodzka; il cuore il municipio. Grandi bastioni, come mani e piedi, erano usati a supporto e protezione. L’Accademia Zamoyski aveva il ruolo di polmone culturale.
Anche la forma degli edifici non era casuale. Il Collegio è esattamente 15 volte più piccolo della città e può contenere 3.000 persone, tante quante una città ideale si supponeva dovesse ospitare. Oggi la simmetria, l’ordine e i portici ricordano i centri delle città europee meridionali, come Sabbioneta, Pienza o Vila Real de Santo Antonio in Portogallo.
Dopo la fondazione Zamość accolse nuovi venuti da altri paesi e altre fedi. I primi a ricevere il privilegio di insediarsi e costruire i loro luoghi di culto furono armeni ed ebrei sefarditi. Il censimento condotto nel 1591 ci dice che vi abitavano polacchi, ruteni, armeni, greci, tedeschi, ungheresi, ebrei e persino scozzesi. All’epoca la città aveva mille abitanti.
La città vecchia è lunga 600 m e larga 400 m. Ha tre piazze: Wielki (Grande), con funzione rappresentativa, Solny (del Sale) e Wodny (dell’Acqua), destinate ai mercati. La Piazza Grande è circondata da edifici colorati costellati di portici. Gli edifici in stile armeno hanno invece facciate orientaleggianti. Il Municipio, un tempo austero e a un solo piano, oggi reca un torre di 52 m e una grande scalinata frontale.