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A oltre un anno dall’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, con cui è cominciato ufficialmente il processo di fuoriuscita del Regno Unito dall’UE, si può osservare che il paese ha smesso di essere la destinazione privilegiata dell’emigrazione polacca. Stando ai dati dell’ottavo rapporto sulla migrazione economica dei polacchi, stilato da Work Service, coloro che si dicono desiderosi di cercare lavoro all’estero dichiarano di prediligere Germania (31,4%) e Paesi Bassi (15%). Sulla capacità attrattiva della Germania pesano la vicinanza geografica, la disoccupazione al 3,4%, 1,6 milioni di posti di lavoro vacanti e retribuzioni minime che ammontano a 8,84 euro, vale a dire quasi 38 złoty all’ora, quasi il triplo delle retribuzioni minime in Polonia.
Fonte: forsal.pl