A sud di Danzica, lungo il fiume Vistola, si estendono alcune fra le più importanti terre colonizzate fra il XIII e il XIV secolo dai Cavalieri Teutonici, che vi hanno lasciato imponenti castelli e chiese in mattoni edificate nell’austero stile noto come gotico baltico. L’Ordine monastico-militare-ospedaliero dei Cavalieri Teutonici (il cui nome completo in latino suona: Ordo Fratrum Domus Hospitalis Sanctae Mariae Teutonicorum in Jerusalem) aveva operato in Terrasanta assistendo e curando i pellegrini tedeschi che si recavano al Santo Sepolcro dal 1099 al 1191, quando abbandonarono l’ultima roccaforte in Palestina e si trasferirono in Europa. Ottenuta l’approvazione e la protezione del pontefice Clemente III, si misero alla ricerca di una collocazione per continuare la propria missione. Nel 1211 Andrea II d’Ungheria offrì loro dei territori in Transilvania, in cambio di appoggio militare contro la bellicosa popolazione nomade pagana dei Cumani. In Transilvania i Cavalieri Teutonici iniziarono un’intensa attività di evangelizzazione-colonizzazione, creando l’embrione di un forte stato indipendente: spaventato da questa prospettiva, nel 1225 Re Andrea li cacciò dal suo regno.
Nel 1226 venne loro proposto, da parte del duca Corrado di Masovia, di insediarsi sulla Vistola per difendere i confini dalle incursioni dei Prussi (o Pruzzi) pagani, un popolo baltico che occupava i territori a nord-est del fiume, sulle cui rive costruirono una prima fortezza, Kulm (oggi Chełmno). A partire da questa prima base iniziarono lentamente a penetrare verso est sterminando le popolazioni pagane locali e annettendone i territori con il benestare del Papato e del Sacro Romano Impero. Questa penetrazione vedrà un’accelerazione dopo che il re polacco Ladislao I il Breve li chiamò a Danzica nel 1308 per chiedere il loro aiuto contro i Brandeburghesi che avevano occupato la città.
Cacciati i Brandeburghesi e massacrata la popolazione, i Cavalieri Teutonici non restituirono Danzica alla Polonia e consolidarono ulteriormente la loro posizione lungo il Baltico a ovest e a est della Vistola. Nel 1309 iniziarono a costruire, una sessantina di km a sud di Danzica, la fortezza di Marienburg (oggi Malbork), o Città di Maria, destinata a sede del Gran Maestro e perciò al ruolo di ‘capitale’ del vasto stato costruito dall’ormai potentissimo Ordine dei Cavalieri Teutonici. Nel momento di massima espansione fra il XIV e il XV secolo, si estenderà lungo tutta la costa baltica dalla Pomerania all’Estonia, dominata e controllata da una rete di oltre 200 castelli. Entrati in conflitto con i polacchi e i lituani nel 1410, furono infine sconfitti nella battaglia di Grunwald, che segna l’inizio del loro declino, che li porterà a diventare prima vassalli del regno di Polonia e Lituania e poi a scomparire dallo scacchiere politico europeo.
I castelli edificati sul territorio oggi appartenente alla Polonia sono fra i più elaborati e meglio conservati dell’Europa medievale e costituiscono uno degli itinerari di visita più interessanti della regione Pomerania (www.pomorskie.travel). E proprio a Malbork è conservato il più grande castello in mattoni dell’Europa medievale, dal 1997 iscritto nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e oggi visitabile come Museo del Castello di Malbork (www.zamek.malbork.pl). In realtà si tratta di un complesso composto da tre fortezze una nell’altra, edificate in fasi successive e cinte da un impressionante insieme di mura e torri. Dopo aver superato i vari fossati, ponti levatoi e mura, si accede dapprima al più vasto Castello Basso, dove sorgevano – in parte sorgono ancora – i vari edifici di servizio, come le scuderie, l’armeria, le rimesse dei carri ecc. Quindi scavalcando un altro fossato, attraverso diverse porte corazzate, si entra nel cortile del Castello Medio su cui si affacciano l’ospedale, le foresterie (dove sono allestite una mostra di armi e una mostra sull’ambra) e il Palazzo dei Gran Maestri, con gli ambienti privati, le cucine e l’impressionante sala dei banchetti. Altro fossato, altro ponte levatoio e altre porte massicce rafforzate da ferrature danno accesso al Castello Alto, quello più interno, riservato ai monaci-guerrieri, con al centro un chiostro (i manieri teutonici erano monasteri a tutti gli effetti) e intorno le cucine, i dormitori, la sala del capitolo, la torre delle latrine, la stanza del tesoro, la chiesa di S. Maria e altri ambienti in cui sono allestite esposizioni di arte gotica e sulla storia del castello. Ogni anno a luglio nell’area del castello si svolge una rappresentazione in costume dell’assedio subito dai polacchi nel 1410, dopo la battaglia di Grunwald, con contorno di eventi artistici, gastronomici e di intrattenimento.
Muovendo da Malbork verso sud, si attraversa la cittadina di Sztum – dove esisteva un castello teutonico di cui però rimangono oggi solo poche parti, pesantemente rimaneggiate nel XIX secolo – e si arriva a Kwidzyn, del cui castello teutonico (XIV secolo) restano due ali e un’imponente torre delle latrine (gdanisko) separata dal castello e raggiungibile tramite un passaggio coperto su alte arcate. Nel Castello è allestito un museo (www.zamek.kwidzyn.pl) che racconta il territorio dal punto di vista naturalistico, storico e della cultura popolare. Unita al castello è la trecentesca, possente Cattedrale di S. Giovanni Evangelista, che conserva all’interno mosaici e affreschi del periodo gotico e, nella cripta, rare sepolture dei Gran Maestri.
Ancora più imponente di Kwidzyn è il complesso teutonico di Gniew – ormai sulla riva occidentale della Vistola – che si compone del Castello e della chiesa di San Nicola, entrambi edificati in mattoni nel XIV secolo, in seguito più volte ritoccati e infine rigoticizzati. Qui l’insieme è ancora più affascinante perché inserito in un compatto tessuto urbanistico medievale ben conservato su un rilievo a dominio del fiume. L’arcigno, tetragono castello, marcato da quattro torri angolari, è stato completamente restaurato a cavallo fra il XX e il XXI secolo e oggi è diventato un bel complesso museale-alberghiero-ristorativo. In un’ala è stato allestito un museo multimediale che racconta la battaglia di Grunwald e la vita nel castello in epoca medievale, mentre nel suo cortile interno, riparato da una moderna copertura vetrata, vengono organizzati eventi di vario genere, fra cui anche matrimoni, celebrati nella restaurata cappella interna del castello. Nella bella stagione nella corte ai piedi delle mura si svolgono manifestazioni in costume per la gioia di grandi e piccini che possono calarsi per qualche ora nell’atmosfera della Polonia medievale (www.zamek-gniew.pl).
Risalendo verso Danzica, si passa non lontano da Pelplin, una cittadina di appena 9.000 anime, dove vale la pena sostare per un paio di ottimi motivi. In primo luogo per l’imponente chiesa gotica in mattoni (oggi cattedrale), costruita nel XIV secolo dai cistercensi e ritenuta una fra le più affascinanti d’Europa: al suo interno, sotto raffinatissime volte a rete e a stella, si conservano magnifici arredi di varie epoche e stili. E secondo, ma non meno importante motivo, perché nel Museo Diocesano, fra le molte notevoli opere d’arte sacra, si conserva una delle 87 Bibbie di Gutenberg giunte fino a noi (www.muzeum.diecezja.org). Oltre a ciò, ogni anno conviene venire a Pelplin il terzo weekend di settembre, quando vi si svolge la Fiera Cistercense e tutto il paese è animato da mostre, bancarelle di antiquariato, artigianato, prodotti enogastronomici regionali, concerti, manifestazioni sportive, sfilate in costume, giostre cavalleresche, spettacoli e degustazioni per la gioia di residenti e turisti.
Per organizzare o farvi accompagnare in un viaggio fra i castelli dei Cavalieri teutonici, questo è il link alla pagina Facebook di Roberto M. Polce, guida turistica autorizzata a Danzica e alla regione Pomorskie: https://www.facebook.com/guida.turistica.danzica/
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