Per oltre mezzo secolo Danzica è stata una città quasi del tutto ignorata dal turismo internazionale. Nell’immaginario collettivo la parola Danzica evocava scenari bellici, grigi cantieri navali, lotte sanguinose tra operai e reparti d’assalto della milizia comunista, immensi quartieri composti di casermoni realsocialisti… E per riparare i ‘danni d’immagine’ fatti negli anni ’80 dal movimento di Solidarność e dalle famose lotte dei cantieri navali, quando tutto il mondo venne sommerso da foto, film e reportage che avevano come fine di cogliere e raccontare il dramma e non certo quello di invitare al viaggio turistico, si è dovuto attendere il 2012 e gli Europei di calcio. Solo allora gli inviati dei mass media di tutto il mondo hanno potuto mostrare, ormai lontano da imperativi politici di sorta, una città di stupefacente bellezza, capace di offrire al turista non solo un tessuto urbanistico senza pari in Polonia, costellato di importanti monumenti, ma anche un ventaglio di attrazioni culturali e per il tempo libero che non ha nulla da invidiare alle città polacche più ‘blasonate’ come Varsavia, Cracovia e Breslavia.
Un viaggio a Danzica significa percorrere in poche ore dieci secoli di storia che qui si possono toccare con mano: dalla cristianizzazione avvenuta alla fine del X secolo per finire con alcuni dei grandi eventi del ‘900… Danzica è soprattutto città della storia: la “chiave di tutto” la definì Napoleone, e in seguito si rivelò davvero uno dei punti cruciali delle vicende del nostro continente e del mondo.
Questo fil rouge che l’attraversa tutta pare ispirarsi allo slogan “Danzica, città della libertà”, che sottende tutta la storia di questo orgoglioso centro marittimo, in certe epoche il più importante porto del Mar Baltico e del Nord Europa, crocevia di traffici e Porta Aurea della Repubblica nobiliare polacca.
Fin dalle origini, Danzica si è caratterizzata per la sua indomabile vocazione alla libertà: nel 1454 si libera dal giogo dei cavalieri teutonici e accetta di entrare a far parte della Polonia, di cui diventa il più importante sbocco al mare. Nel XVI secolo si converte quasi in blocco al protestantesimo, pur rimanendo dentro il regno polacco rimasto fedele al cattolicesimo. È per Danzica che il re di Polonia emanerà il celebre Editto di tolleranza religiosa che terrà fuori il paese dalle guerre di religione che devasteranno fino al ‘600 inoltrato tutta l’Europa. La Polonia poté permettersi il lusso di accogliere profughi di ogni fede in fuga dalle guerre di religione, meritandosi l’appellativo di “Terra senza roghi”. Consumatesi le infauste spartizioni, nel 1807 Danzica accoglierà l’esercito di Napoleone che la dichiarerà “Città Libera”: quest’epoca si concluse con la restaurazione e il congresso di Vienna, che la riconsegnerà alla Prussia. Verrà di nuovo dichiarata “Città Libera” sotto l’egida della Società delle Nazioni nel periodo fra le due guerre mondiali. Entrata a far parte della Polonia comunista, nel 1980 proprio da Danzica partiranno gli scioperi dei cantieri navali capeggiati da Lech Wałęsa e da Solidarność, che10 anni dopo porteranno alla caduta del Muro di Berlino e alla disgregazione dell’impero sovietico.
Un altro non meno intrigante filo da seguire è quello dell’ambra. Danzica è la capitale mondiale dell’ambra, non solo perché qui in riva al Baltico se ne raccolgono notevoli quantità e delle varietà più apprezzate per colore, tessitura e consistenza, ma anche per la sua lavorazione. Sono centinaia i laboratori che trasformano in gioielli e altri oggetti artistici questa preziosa resina fossile formatasi fra 35 e 50 milioni di anni fa, cui fin dalla preistoria vennero sempre attribuite virtù magiche, apotropaiche e medicamentose. Proprio nei pressi di Danzica iniziava la famosa Via dell’Ambra che, dopo aver attraversato tutta l’Europa, giungeva con i suoi preziosi carichi di “oro del Nord” fino ad Aquileia, da dove poi veniva smistata in tutto l’impero romano… I Cavalieri Teutonici nel medioevo decretarono l’ambra loro monopolio esclusivo, e ancora tra ‘500 e ‘600, nel secolo d’oro della città, molti mercanti locali divennero potentissimi grazie al commercio dell’ambra. Non stupisce che furono proprio artigiani di Danzica a costruire la famosa Camera d’Ambra che il re di Prussia donò allo zar Pietro il Grande e che i nazisti trafugarono dalla residenza di Carskoe Selo e di cui da allora si è persa ogni traccia…
Danzica oggi però non è più solo città della storia, ma anche centro culturale vivacissimo, con decine di festival e altri eventi che la animano – insieme alle altre due città, Gdynia e Sopot, dell’agglomerato urbano detto Trójmiasto (Tricittà) – nel corso di tutto l’anno. Per non parlare poi dell’arte e dell’architettura: in meno di mezz’ora di treno metropolitano, si può passare, a seconda dell’umore, dall’atmosfera medievale e manieristica della splendida città vecchia di Danzica, all’eclettico clima Belle Époque di Sopot, fino alla modernista Gdynia, il cui tessuto urbano è stato edificato tra le due guerre mondiali ispirandosi alle correnti razionaliste e funzionaliste in voga nell’Europa del tempo. E, dulcis in fundo, Danzica, insieme alla sua regione, la Pomerania, storicamente significa anche riposo in seno alla natura e all’insegna degli stabilimenti balneari e delle numerose spa che fanno uso di acque termali salse, degli effetti benefici dell’acqua e dell’aria marine. Smantellati i grandi cantieri navali, Danzica e il Trójmiasto, fasciati alle spalle da un vastissimo parco paesaggistico, possiedono oggi uno degli ambienti più salubri d’Europa…
Infine, di notte bisogna approfittare di Sopot, “capitale estiva della Polonia” nonché “città che non dorme mai”, disseminata di locali di ogni genere per ogni gusto e per ogni fascia di età dove tirare l’alba…
Insomma, se l’aeroporto di Danzica nel 2017 ha superato i 4 milioni di passeggeri avvicinandosi sempre più alla seconda posizione di Cracovia, se, sempre nel 2017, nel concorso “European Best Destination 2017” si è piazzata al terzo posto dopo Porto e Milano e se di anno in anno il numero dei visitatori cresce in progressione geometrica, ‘costringendo’ gli operatori del settore a inaugurare sempre più nuovi hotel – be’, insomma, un buon motivo ci sarà pure!
Se avete in programma un viaggio a Danzica, questo è il link alla pagina Facebook di Roberto M. Polce, che vi potrà fare da guida turistica: https://www.facebook.com/guida.turistica.danzica/
Qui invece il link per acquistare la guida “Danzica e la Pomerania”: https://www.amazon.it/Danzica-Pomerania-Roberto-M-Polce/dp/8862980515