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La Polonia perde qualche posizione nell’indice di corruzione percepita (CPI) stilato da Transparency International, organizzazione internazionale non governativa fondata a Berlino nel 1993. Secondo il CPI 2017, la Polonia è scesa al 36° posto con 60 punti, a fronte del 29° posto con 62 punti che era stato registrato l’anno scorso. Transparency International ha fatto notare che la maggioranza dei paesi ha fatto pochi progressi nel combattere la corruzione. La classifica paragona le attività di 180 paesi monitorando la percezione di esperti e imprenditori rispetto alla corruzione nel settore pubblico. Il punteggio va da 0 a 100 (maggiore è il punteggio, più bassa è la corruzione) e quest’anno i due terzi dei paesi non hanno superato i 50 punti, fermando la media a un deludente 43. I peggiori dati sulla corruzione sono stati registrati nei paesi in cui vi è la minore protezione nei confronti dei media e delle ONG. La classifica è guidata dalla Nuova Zelanda (89 punti), seguita da Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svizzera. Agli ultimi posti si trovano invece Yemen, Afghanistan, Siria, Sud Sudan e Somalia, quest’ultima con 9 punti. L’Italia è al 54° posto con 50 punti, che denota una scalata di sei posizioni rispetto all’anno scorso.
Fonte: https://www.transparency.org/news/feature/corruption_perceptions_index_2017