Lo scorso 7 dicembre si è verificato un importante cambio ai vertici del governo, quando il Presidente della Repubblica Andrzej Duda ha designato Mateusz Morawiecki quale nuovo Primo Ministro al posto di Beata Szydło. La notizia non ha sorpreso particolarmente la stampa e gli addetti ai lavori, poiché le voci su un possibile avvicendamento si susseguivano almeno da settembre. Una spiegazione precisa non è ancora stata data e non sono del tutto chiari i motivi di questo cambiamento, visto che nei due anni del governo Szydło il partito di maggioranza PiS (Prawo i Sprawiedliwość, tradotto in italiano in Diritto e Giustizia) ha aumentato i suoi consensi a circa il 40% dell’opinione pubblica.
Beata Szydło era stata nominata Primo Ministro il 13 dicembre 2015 a seguito delle elezioni politiche che in quell’autunno avevano visto trionfare alle urne il PiS. L’ex Premier era stata responsabile della campagna elettorale del partito e, in quello stesso anno, aveva coordinato anche la campagna del Presidente Duda, eletto alla massima carica dello Stato nel maggio 2015. Nonostante i successi ottenuti su questo fronte, Szydło ha dovuto rassegnare le dimissioni suo malgrado. La sua sostituzione stupisce parzialmente perché è sempre stata considerata un politico di fiducia di Jarosław Kaczyński, presidente del PiS e reale detentore del potere in Polonia. Le ipotesi sul cambio al vertice di governo sono diverse, ma tra gli analisti predominano due opinioni: nel primo caso si presume che la mancanza di carisma dell’ex Premier le abbia impedito di tenere insieme un esecutivo composto da forti personalità, quali il Ministro della Difesa Antoni Macierewicz e il Ministro della Giustizia Zbigniew Ziobro. Il secondo scenario ha un risvolto maggiormente politico e sottolinea la necessità per il PiS di cambiare target di riferimento, dopo che negli ultimi due anni Szydło ha usato troppe volte come cavallo di battaglia il programma 500+, ovvero un sistema di sovvenzioni speciali pensato per aiutare le famiglie con più di un figlio. In questo senso la figura di Mateusz Morawiecki quale nuovo Primo Ministro può preludere a un cambio di passo, visto che risulta agli occhi dell’opinione pubblica come un politico affidabile che può soddisfare i bisogni di un elettorato giovane e imprenditoriale e quindi della cosiddetta classe media.
Ma chi è Mateusz Morawiecki? Il nuovo Premier è nato a Wrocław (Breslavia) nel 1968 e per motivi familiari ha sempre gravitato nell’orbita della politica: suo padre, Kornel Morawiecki, è un attuale deputato in Parlamento e nel 1982 è stato fondatore di “Solidarności Walcząca”, un’organizzazione nata in risposta alla legge marziale introdotta il 13 dicembre 1981, che aveva reso illegale il sindacato Solidarność. Il giovane Morawiecki ha ereditato dal padre l’interesse per la politica e da studente si è occupato della stampa e della distribuzione di volantini di ispirazione politica, entrando a far parte dell’associazione degli studenti indipendenti. La sua formazione universitaria si è svolta tra i banchi del Politecnico di Breslavia e dell’Università di Economia, con l’aggiunta di alcuni periodi all’estero, ad Amburgo, Basilea e Francoforte. Per un po’ di tempo ha anche lavorato come docente all’Università di Economia di Breslavia. La sua carriera è impennata nel 2007, quando è diventato presidente della Bank Zachodni WBK, e tra il 2010 e il 2012 ha fatto parte del Consiglio economico del governo Tusk. Nell’attuale legislatura ha invece svolto l’incarico di Ministro dello Sviluppo e delle Finanze.
Con ogni probabilità la decisione di puntare su Morawiecki è stata presa da Kaczyński perché il nuovo Primo Ministro conosce perfettamente l’inglese e il tedesco, in passato ha collaborato con alcuni politici europei e, in generale, capisce la realtà occidentale meglio di Beata Szydło. Non va dimenticato che sul piano diplomatico il governo di Varsavia si trova in un momento delicato a causa del braccio di ferro con la Commissione europea per le accuse di mancato rispetto dello stato di diritto e per il disboscamento messo in atto nella Foresta di Białowieża. Morawiecki è considerato il politico giusto per dipanare la matassa e stemperare gli animi, anche perché molti giornalisti tendono a identificarlo più come un manager piuttosto che come un politico di professione. In Polonia resta comunque al comando Jarosław Kaczyński e la continuità è confermata dalle parole della portavoce del PiS, Beata Mazurek: “Davanti a noi ci sono nuove sfide e per questo è necessario fare qualche correzione al governo. Cambiano le persone ma non il programma (…) ora bisogna puntare sull’economia”. Per il momento le posizioni al governo degli altri Ministri sono rimaste immutate, ma non sono esclusi nuovi cambiamenti a gennaio: le indiscrezioni parlano della potenziale sostituzione del Ministro della Difesa Macierewicz, del Ministro degli Esteri Witold Waszczykowski e del Ministro delle Infrastrutture Andrzej Adamczyk.