Una terra fra due mari: perché assaporare il Salento?

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In napoletano c’è il detto, che poi si usa spesso anche in italiano, “Ogni scaraffone è bello a mamma soja”. Significa che per una mamma il proprio figlio è sempre il più bello, il più bravo, il più intelligente di tutti. Questo, spesso, vale anche per la propria città. Io vengo dal piccolo paese di Squinzano, in provincia di Lecce, e ovviamente, per me, la penisola salentina è la più bella zona di tutta l’Italia.

          Cerco quindi adesso di spiegarvi il perché voi dovreste rimanere incantati dalla terra che io amo, interessandovene e avendo voglia di andare a visitarla. Il Salento è la parte più a sud e ad oriente della Puglia; per noi è importante sottolineare che la nostra è una terra che meriterebbe un riconoscimento come regione a sè stante, questo per tanti motivi: la nostra cultura, una parte delle nostre origini, della nostra lingua sono diverse da quelle del nord della Puglia. La nostra “Regione Salento” è l’estremo tacco che si trova in mezzo a due mari, l’Adriatico e lo Ionio.

           I due mari. La cosa interessante è che le due coste distano pochissimi kilometri fra di loro, fino ad arrivare alla incantevole città di Leuca, che si trova sull’estrema punta sud-est dell’Italia e quindi del Salento, dove possiamo vedere il punto in cui, simbolicamente, i due mari si abbracciano. Qualcuno potrebbe pensare che il mare è il mare; non è così. L’Adriatico e lo Ionio sono due mari completamente diversi, mostratemi due foto fatte su una o l’altra costa, vi saprò rispondere senza esitazione su quale sia l’Adriatico e quale lo Ionio. Il primo è un mare più blu, le coste hanno delle bellissime grotte e scogliere, a volte anche alte, e una sabbia che è completamente diversa da quella presente sull’altra costa, più scura e consistente. Il secondo è un mare con una tonalità che batte più sul verde, le coste hanno grandi spiagge e la sabbia è più sottile e più gialla. Tutti e due i mari sono cristallini, vi assicuro che ci sono punti dove anche con una profondità di dieci metri, possiamo intravedere il fondale ad occhio nudo e stando fuori dall’acqua. Un salentino non potrà mai fare il bagno a Rimini o ad Ostia, per noi il mare deve essere limpido, pulito, diciamo pure che siamo abituati male.

           La Jamaica del sud. Così viene soprannominato il Salento. La posizione geografica di questa terra ha fatto sì che per tutto il corso della storia il Salento fosse la prima meta di viaggiatori stranieri che cercavano fortuna in Italia. Questo ci ha portato ad avere una società multirazziale, da noi tantissime e diversissime culture sono perfettamente integrate con la nostra gente; questo ha reso le nostre strade piene di un’aria positiva, colorata, colma di musica e razze diverse che convivono in amicizia. Da sempre la nostra storia si fonda con la musica, le nostre sonorità tradizionali sono quelle della pizzica e dello stile reggae, forse è proprio il fatto di aver abbracciato la filosofia reggae che ha portato il Salento ad essere chiamato la Jamaica d’Italia. Insomma, cito canzoncina da stadio: “Salento e musica, è come un’attrazione magica, il sole, il mare, il vento d’Africa, la terra più bella che c’è”!

           Pizzica, danze e piazze. Soprattutto durante l’estate, l’atmosfera che si respira in questo piccolo angolo di paradiso è incredibilmente inebriante. Durante le sagre (feste di piazza nelle quali si esalta la particolarità di un prodotto alimentare: sagra dell’anguria, della piscialetta, un tipo di pane, del polpo, ecc… ma che sono anche l’occasione di festeggiare mangiando e bevendo buon vino con gli amici) la gente si riunisce nella piazze a ritmo di pizzica. La pizzica e la tarantella sono le nostre sonorità tradizionali, un tipo di musica fatta di tamburelli, fisarmoniche, chitarre, voci urlate e flauti per accompagnare un tipo di danza nella quale, la tradizione vuole che la donna, pizzicata dalla tarantola (un ragno velenoso), venga corteggiata da due uomini che si sfidano al ritmo della danza delle spade. Ovviamente ci sono tantissime varianti, anche di significato, nelle configurazioni di questo tipo di danza. Tutte queste piccole serate in piazza sfociano, alla fine di agosto, nel grande concertone “La notte della Taranta”. Mi ricordo ancora quando, solo pochi anni fa, questa era una piccola festa di paese, ora attira turisti da tutta Italia e tutto il mondo, è uno dei più importanti appuntamenti estivi in Italia e registra ogni anno centinaia di migliaia di presenze.

           La bontà della cucina. Non starò qui ad illustrarvi le mille buonissime ricette; basta andare nel Salento per gustarle di persona. Vi voglio sorprendere con quello che al mio palato, dopo dieci mesi consecutivi di Polonia (anche se a me la cucina polacca piace tanto e non sono uno di quelli che pensa che solo in Italia si sappia cucinare) manca di più. Per me le cose migliori sono le più semplici, allora appena arrivo nel Salento ho voglia di un pezzo di pane fatto in casa con sù olio d’oliva extravergine e un po’ di sale. Sì, tutto qui. Un ingredient[cml_media_alt id='113101']Liaci - Salento (2)[/cml_media_alt]e singolo che sa di Salento. In definitiva possiamo definire la nostra dieta senza ombra di dubbio mediterranea, ricca quindi di quei sapori che la nostra terra, generosamente, ci offre. Pomodori, verdure, l’olio d’oliva (uno dei più buoni in Italia), il nostro vino rinomato in tutto il mondo, tutta la qualità del pesce e frutti di mare acquistati direttamente dal pescivendolo di fiducia che, in persona, è andato in mare a prenderli.

           Bevo vino e mi combino. Recita uno dei tanti striscioni da stadio presenti durante le partite della nostra squadra del cuore, il Lecce naturalmente. I nostri vini più pregiati: il Negroamaro, il Primitivo ecc.., abbiamo circa 25 marchi DOC, sono il nostro orgoglio. Il nostro modo di “bere” è una filosofia di vita: si beve soprattutto in compagnia e accompagnando il vino sempre con dell’ottimo cibo. Questo risalta la qualità del nettare degli Dei e fa sì che le nostre serate siano allegre e di qualità. Ovviamente la cosa più importante, per noi, è in compagnia di chi passiamo questi momenti a sorseggiare il nostro rosso o bianco preferiti. Canzone in dialetto: Mieru, mieru, mieru la la, quanti culuri me faci cangià. Oh mio vino, vino, vino, quanti colori (del viso) mi fai cambiare.

           Salento e son contento. Spero che la mia breve descrizione non vi abbia annoiato e vi abbia fatto venire la voglia di fare un salto nel nostro mare e nella nostra cultura. Ovviamente ci sarebbe tanto altro da scrivere sulla terra del barocco. Per chi fosse interessato ad approfondire le sue curiosità su questo angolo d’Italia, ancora non tanto esplorato dai turisti che vengono dalla Polonia, vi rimando a un blog che è appena nato: www.mojesalento.pl. Qui potrete leggere tante cose interessanti sulle nostre tradizioni, sulla nostra cultura, sulla nostra cucina e sul nostro modo di essere; potrete, inoltre, scrivere per chiedere informazioni e per organizzare la vostra prossima vacanza: nel Salento!