(fot. Piotr Suzin)
Adolescenze difficili, ora il problema non sono più i figli ribelli ma i genitori incapaci. Il tema dell’adolescenza ritorna costantemente nelle trame dei film scelti per la 71^ Mostra. “Bypass” di Duane Hopkins, in concorso nella sezione Orizzonti, tratta la storia di un bravo ragazzo inevitabilmente criminale per sopravvivere nella periferia inglese. Genitori inadatti, fratelli maggiori criminali, ambiente sociale ostile, obbligano Tim ad adeguarsi a quell’esistenza tra furti e ricettazione. Sarà l’aver lasciato incinta la sua ragazza l’unica ancora di salvezza che alla fine gli farà trovare un po’ di gioia e speranza. Un ennesimo film duro in cui spicca l’ottima fotografia di David Procter e la recitazione dei protagonisti Tim (George MacKay) e Lilly (Charlotte Spencer).
E passiamo a Cymbeline (in concorso sezione Orizzonti), opera teatrale shakespiriana calata su una ambientazione western-contemporanea eccentrica e violenta dal regista Michael Almereyda. L’idea non nuova è comunque intrigante ma il regista spreca un cast imponente, Milla Jovovich e Ed Harris, con un risultato deludente. Sintetizzando: ambizioni smodate risultato da “B” movie.
E torniamo all’adolescenza. Stamattina è passata la premiere di “Le dernier coup de marteau”, in concorso, della regista francese Alix Delaporte. Un onesto lavoro di racconto e scandaglio delle emozioni di un adolescente diviso tra una madre malata e ai limiti della povertà ed un padre affermato direttore d’orchestra che conosce per la prima volta a 14 anni. Nonostante la profusione di musica classica il film non si innalza e rimane un’opera guardabile, niente di più.
Fuori concorso è stato presentato “Italy in a day” che è l’edizione italiana, curata da Gabriele Salvatores, di un progetto di Ridley Scott, in pratica è stato chiesto agli italiani di inviare dei video realizzati con qualsiasi mezzo (smartphone inclusi) da girare durante le 24 ore del 26 ottobre 2013. Non avendo ancora assistito alla proiezione riporto il commento dell’apprezzata collega Silvia Zanardi: “”Italy in a day” di Salvatores mi ha fatto piangere. Forse perché l’essere umano è davvero così meraviglioso da riuscire a trasformare in vita anche la tristezza, anche la disillusione. Dal primo grande “selfie” degli italiani esce un Paese abbacchiato, stanco, diverso, dal quale si vorrebbe fuggire pur conoscendo il peso del distacco. È l’Italia che sorride di sé e tira avanti, gioendo delle nuove nascite, ascoltando il canto del mare e sognando il futuro girando il sugo al pomodoro. Consigliatissimo.”
La Mostra del Cinema di Venezia non è solo gara, oggi ad esempio per la sezione “Venezia classici” c’è la proiezione di “The Tragedy of Macbeth” di Roman Polanski, la versione restaurata del film realizzato nel 1971.
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